Si è svolta oggi l’audizione di Assofintech presso le Commissioni riunite Giustizia e Finanze della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo per l’adeguamento della normativa nazionale al Regolamento (UE) 2023/1113, che introduce nuove disposizioni sui trasferimenti di fondi e cripto-attività per rafforzare la tracciabilità e prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo.
Il Presidente di Assofintech, Maurizio Bernardo, ha aperto l’intervento ringraziando i membri delle Commissioni, in particolare l’Onorevole Centemero per aver segnalato Assofintech tra le organizzazioni da audire, per poi lasciare la parola alla Vicepresidente Claudia Segre, che ha illustrato nel dettaglio le osservazioni e le proposte dell’associazione.
Ha sottolineato come il Regolamento rappresenti un passo avanti significativo rispetto alla Legge 231 del 2007 sull’antiriciclaggio, in particolare per la sua attenzione alla trasparenza nelle operazioni con cripto-attività. Tuttavia, ha evidenziato alcune criticità che, se non affrontate, potrebbero gravare in modo eccessivo sulle piccole imprese e sulle start-up del settore Fintech. “Il Regolamento rafforza i pilastri fondamentali dell’antiriciclaggio – verifica della clientela, conservazione dei dati e segnalazione delle operazioni sospette – ma introduce un livello di trasparenza ancora più elevato, soprattutto per i trasferimenti di cripto-attività”, ha dichiarato. “Tutto questo si traduce in un significativo onere normativo per gli operatori, che richiede misure di accompagnamento per evitare che le PMI siano penalizzate.”
La Vicepresidente ha, poi, evidenziato come il Regolamento affronti sfide poste dalle nuove tecnologie, come blockchain e smart contract, proponendo standard di interoperabilità che vanno oltre quanto previsto dalla Legge 231: “Si colma una lacuna normativa, ma l’implementazione non deve soffocare l’innovazione. Occorrono strumenti pratici e un approccio bilanciato per sostenere l’ecosistema Fintech.”
L’associazione ha avanzato una serie di proposte per rendere l’implementazione del Regolamento sostenibile ed efficace. Prima di tutto l’introduzione di un periodo transitorio di almeno un anno per permettere alle imprese di adattarsi ai nuovi obblighi. “Non si tratta di rimandare l’entrata in vigore delle norme, ma di consentire alle aziende di aggiornare i propri sistemi in modo graduale, evitando impatti negativi, soprattutto per le startup”, ha spiegato Claudia Segre. Poi, la necessità di linee guida pratiche, sviluppate in sinergia tra istituzioni e associazioni come Assofintech: “Abbiamo bisogno di indicazioni operative che siano chiare e applicabili. Queste linee guida dovrebbero aiutare le imprese a comprendere come rispettare gli obblighi normativi senza ambiguità”. Tra le proposte più innovative, inoltre, la Vicepresidente ha indicato la creazione di una piattaforma digitale governativa: “Una piattaforma potrebbe fungere da strumento centrale per fornire formazione e risposte puntuali alle imprese. Abbiamo visto esperienze simili in Francia e a Singapore, dove tali sistemi hanno facilitato il dialogo tra imprese e istituzioni e velocizzato l’adeguamento alle normative”. E, ancora, per agevolare l’adeguamento normativo, Segre ha suggerito l’introduzione di incentivi economici e supporti tecnologici. “L’implementazione dei nuovi standard richiede investimenti significativi, soprattutto in termini di sicurezza e privacy. Le PMI hanno bisogno di un sostegno mirato, come già avvenuto in passato per altri provvedimenti”, ha aggiunto. Un altro punto centrale è stato il bilanciamento tra trasparenza e tutela della privacy: “Il Regolamento deve essere implementato in modo da rispettare il GDPR. Proponiamo l’adozione di meccanismi di anonimizzazione dei dati e audit regolari per verificare la conformità, così da garantire sicurezza senza compromettere i diritti digitali degli utenti”, ha dichiarato.
Le proposte di Assofintech hanno suscitato interesse tra i membri delle Commissioni. L’Onorevole Giuliano ha chiesto dettagli sul periodo transitorio e sulle modalità di formazione per le imprese, mentre l’Onorevole Centemero ha sollevato la possibilità di coinvolgere le Camere di Commercio e consorzi come Innexta per erogare servizi di supporto. La Vicepresidente ha risposto spiegando che “un periodo transitorio di un anno sarebbe ragionevole per consentire l’adeguamento, soprattutto considerando i progressi nella digitalizzazione. Per la formazione, riteniamo che una piattaforma unica a livello nazionale possa garantire un terreno comune, favorendo sinergie tra pubblico e privato.”
Assofintech ha confermato la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per garantire un’implementazione efficace e sostenibile del Regolamento. “Il dialogo tra istituzioni, imprese e associazioni sarà cruciale per affrontare le sfide poste dall’innovazione tecnologica senza penalizzare l’ecosistema Fintech”, ha concluso Claudia Segre.