Il Fintech è un fenomeno nuovo, che, essendo divenuto di moda, tutti credono di conoscere,
ma spesso non è così. Siamo arrivati al punto di credere che sia una sorta di categoria
merceologica da finanziare, quasi che in questo settore occorresse varare una sorta di “nuova
Sabatini”, erogando qualche finanziamento, magari “a pioggia” alle società del comparto.
Non è così. Il Fintech è un nuovo approccio alla finanza. E non è solo l’utilizzo di uno
strumento o di una nuova tecnica per rendere più veloci le operazioni finanziarie. Se così
fosse, sarebbe un approccio superficiale e riduttivo. In realtà, si tratta di una vera rivoluzione,
che consiste nella sostituzione della macchina all’uomo, non solo nel campo delle transazioni
finanziarie, ma soprattutto in quello dell’ideazione delle decisioni, dei metodi per attuarle e dei
nuovi obiettivi da perseguire grazie alla crescente disponibilità degli strumenti informatici.
Per questo motivo, il teme che si pone oggi davanti all’opinione pubblica e ai decisori politici
non è quello di concedere benignamente qualche agevolazione al settore, bensì quello, assai
più sfidante, di definire un quadro regolatorio che consenta la crescita, grazie ad adeguati
“paracadute” normativi, di un settore senza la cui espansione la finanza tradizionale sarà
condannata ad un inarrestabile declino.
Giuseppe Vegas